martedì 25 settembre 2012

Non erano forse loro...

"Eravamo state tanto egoiste da credere che la vita dei nostri genitori fosse iniziata al momento della nostra nascita e che cessasse, come sospesa, ogni volta che uscivamo dalla loro orbita? Non erano forse anche loro, come noi, un vorticoso coagulo di ricordi, emozioni, desideri, speranze, rimpianti".
(le sorelle fatali)
Fantastico.
Bello da vedere in chiave genitori figli: quando ci siamo resi conto che i nostri genitori sono persone normali, con tutti i difetti e le emozioni a loro carico, ne siamo rimasti delusi? o abbiamo capito di essere cresciuti? Un buon mix di entrambi?
Visto in chiave relazioni "in generale" é la stessa cosa. Credo che conoscere gli altri, in generale, sia qualcosa di difficilissimo, forse impossibile. La nostra singola vita è un'esperienza talmente unica e complessa che, talvolta, non è così comprensibile nemmeno per noi stessi. Quindi, alla fine, siamo, agli occhi degli altri, un'interpretazione. Mi sono ingarbugliata?

2 commenti:

  1. Tema spinoso. A me personalmente fa girare un po' (tanto) le palle il fatto che siano sempre i figli a dover comprendere i loro genitori, e mai il contrario...

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  2. Non ti sei affatto ingarbugliata...la vita e interpretazione e relazione,interpretiamo tutto quello che ci circonda e diamo
    Dei significati ognuno diverso dall altro a seconda della nostra storia che si basa sulle relazioni (su questo argomento mi sento ovviamente ferrata) che abbiamo vissuto e purtroppo o per fortuna (dipende dai punto di vista) si basano molto sulla
    Nostra storia familiare. E per questo che ognuno di noi reagisce in modo diverso a eventi e circostanze.per quanto riguarda i genitori e vero bisogna capirli anche se a volte e davvero molto faticoso forse quanto lo e capire i figli.
    E dopo questa perla vado a dormire...buonanotte a tutte

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