venerdì 20 luglio 2012

La discriminazione delle mamme

Stasera cenetta fantastica tra amiche, mamme e non (più non, che mamme).
Tra i vari temi spulciati, non tutti riferibili, uno mi è parso interessante, e molto sentito, soprattutto da M. e F.. Perché alcune donne, quando diventano maaaaadri dimenticano di essere anche donne? E si ostinano a parlare solo di figli e svezzamenti, dimenticandosi di tutti gli argomenti che esistono? Facendo sentire le proprie amiche senza figli delle aliene, ponendo solo e sempre un'unica domanda "e tu? cosa aspetti a fare un figlio"? Che sfacciataggine, pensavo che set cose le dicessero solo più zie e nonne.
Personalmente non ci sto.  Per me vedermi sola con le mie amiche rappresenta l'ora d'aria, il momento in cui posso dare sfogo anche ai miei pensieri più bassi, e anche i più profondi. E anche i più "femminili". Dimenticarsi per 2 ore di essere madre, e lasciarsi andare alla leggerezza dell'essere femmina la trovo un emozione forte, ancestrale e rilassante. I figli rappresentano la gioia dell'esistenza, ma ce ne sono anche altre.
Sul finir di serata incombiamo poi, su una cabrio giallo vintage, in un parcheggio riservato a "giovani madri o donne incinte": i nuovi parcheggi rosa. Lascio a voi immaginare l'indignazione delle protagoniste di questo post: e che cazzo..."se non sono madre né incinta, non posso avere bisogno lo stesso di un parcheggio per non fare troppa fatica?"Risposta:no.  Allora, da donna senza ovulo al lavoro, parcheggerò in divieto d'accesso davanti alle porte del supermercato, così se passa il vigile potrò dire "si si, il figlio lo faccio stasera, forse domani, vale?"
E' gradito un bel dibattito saporito. Sperando che le mie amiche non madri si degnino di dire la loro pubblicamente.

8 commenti:

  1. allora, inizio io, visto che l'argomento mi tocca molto (mmm la cosa mi piace).
    non mi firmerò perchè non mi piace che i fatti miei si sappiano in giro (chi vuole capire chi sono...beh capirà) ma sono una di quelle che ha avuto grandi, enormi difficoltà a rimanere incinta. un percorso lungo anni, fatto di tanto ospedali, cliniche, tanti "non so", tante illusioni e immediate disillusioni. chi non fa il percorso che abbiamo fatto noi, davvero, non può capire il dolore che uno può provare, SOPRATTUTTO -ma non solo- in casi in cui in una compagnia si aprli solo di quello: quant'è bello essere madri, quant'è bello avere dei figli, quant'è appagante, e quando fai dei figli tu, e perchè tardi tanto etc etc. il fatto è: non sei invidiosa degli altri, ma sei triste per te stessa e per chi ti sta vicino, in ogni caso sviluppi un certo rancore verso il mondo, e, per autoprotezione, eviti di uscire. perchè senti di valere zero come amica, come donna: sei zero, perchè sei zero mamma.
    la maternità, penso, sia un'esperienza totalizzante, e che ti cambia completamente: per quello se ne parla tanto. è però anche una scelta, per quanto importante non obbligata, di vita; al contrario, la non-maternità può essere una scelta, ma ogni tanto un percorso non voluto ma obbligato. per tanti argomenti si dovrebbe avere del tatto, ogni tanto, nel discuterne, ma penso la nostra natura egocentrica ci faccia dimenticare la delicatezza e la presenza di altre persone.
    S.

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  2. Eh si, condivido, credo che sia proprio colpa dell'egocentrismo. A volte siamo talmente accecate dal nostro io e dal nostro quotidiano che rischiamo di perdere per strada dei pezzi, e, peggio ancora, delle amiche. Credo che ascoltarsi e condividere sia il sale della vita: una vita in solitudine no, non la vorrei. Peggio una vita totalizzante sulle mie bambine; quando anche loro saranno donne si allontaneranno e di noi, se non abbiamo una vita "oltre loro", che ne resterà?
    Essere mamme è una esperienza complessa, personalmente non me ne faccio mai paladina, ognuno, per fortuna, può ( o deve) vivere la vita che vuole.

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  3. Premesso che ognuno ha la sua storia e le sue esperienze, che prende le proprie decisione e che, purtroppo, a volte le subisce per motivi non dipendenti dalla propria volontà penso che la capacità di “argomentare” dipenda molto dal tipo di persona. Anche se in effetti condivido che l'essere umano ha questa tendenza egocentrica. Mi sono trovata in alcune occasioni esclusa nelle discussioni con donne che decisamente non avevano avuto problemi di sorta nel fare figli e, per contro, completamente a mio agio con donne che per farli hanno avuto molte difficoltà e seguito percorsi dolorosi. Anche perché non si può totalizzare tutta l'attenzione su quell'argomento, voglio dire prima di diventare mamma una donna di cosa parlava?? Avrà ben avuto qualche altro interesse?? Su questo argomento mi viene in mente una frase sentita, o letta, molto tempo fa: un figlio è solo tuo per i 9 mesi in cui viene portato in grembo poi, quando nasce, è una persona con una propria identità che prenderà la sua strada.

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  4. Fantastica Marghe!! Una dote di scrittura che non conoscevo. E il tuo concetto è talmente chiaro e ben espresso che non posso far altro che condividere.

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  5. Ho dovuto riflettere un pochino sulla risposta...sicuramente non posso neanche immaginare la sofferenza che può stare dietro ai quei percorsi lunghi e strazianti che tantissime donne e uomini passano per poter realizzare il sogno di avere un figlio. Lo chiamo sogno perche a volte sembra qualcosa di davvero lontano e irrealizzabile, o almeno per me e stato così. Ma forse posso immaginare la sofferenza che provi- perche l ho provata- nella discriminazione da parte degli altri perche non sei mamma. Tante, troppe volte mi sono sentita diversa in senso negativo perche non avevo figli...le persone giudicano sempre molto senza riflettere e senza pensare a quanto può farti male una frase semplice e innocua come "e voi? Niente figli?" troppe volte ho sentito queste parole che mi arrivavano come un pugno al cuore anche perche non sempre si gA voglia di condividere la propria difficolta e tristezza. All inizio rispondi che ci stai provando e che comunque c e tempo ma vieni giudicato comunque. Allora provi ad essere piu sincero a dire che non sempre i bambini nascono così facilmente come si pensa...e sapete cosa rispondono:"ma non pensarci!!!ci pensi troppo!!! Se ci pensi così tento non arriva"....e come
    Faccio a non pensarci se sembra che in questo mondo nessuno parli d altro???
    Chi mi conosce sa che poi la piccola Giulia e arrivata: avere un figlio e una cosa bellissima, ti cambia la vita...dentro di me speravo o sapevo che prima o poi sarebbe arrivata e quando pensavo questo non passava giorno in cui mi ripromettevo di non essere come tutti quelli che mi avevano fatti stare così male e di non fare mai domande e affermazioni che potevano ferire chi non poteva o non voleva avere dei figli...spero di essere brava nel mantenere questa mia promessa. Non potere o non volere avere dei figli e una scelta a volte voluta a volte obbligata e nessuno si dovrebbe mai permettere di giudicare su un argomento così delicato. La maternità e una parte della vita, ma non tutta, siamo prima di tutto persone piu che mamme e in quanto tali dovremmo essere sempre rispettate nelle nostre scelte.
    Ps: Marghe, eleggo il tuo post come il migliore del blog!!!!

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  6. Però com'è difficile scindere i ruoli che siamo chiamate a coprire! Io a volte non ci riesco, lo ammetto. Qualcuna di voi sa che io rientro nella categoria delle "incinte per caso", chiaramente nel senso che le due lineette sul test sono state un vero e puro shock, e che mio figlio è stato concepito grazie ad un'applicazione iPhone che in teoria calcolava l'ovulazione (mi pare chiaro che non funziona!!!). Detto questo, l'arrivo del nanetto è stato un vero e proprio ciclone che mi ha improvvisamente fatto crescere e che mi ha totalmente e radicalmente cambiata. Questo mi porta, ogni tanto, a focalizzare le mie attenzioni solo sul ruolo di mamma, e mi rendo conto che a volte mi è difficile parlare di cose diverse. Prendo spunto e prometto di migliorare! Ben diversa, però è L'indelicatezza di certe persone nel fare commenti o domande, senza conoscere la storia e a volte la sofferenza di chi ci sta di fronte, o nel dare per scontato che tutti vogliono dei figli. Ma quella, forse, è prima di ogni cosa maleducazione...

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  7. Care amiche, vi adoro. Ire mi sono commossa, sei tenerissima. E da tua amica di sempre dico che la maternità a te ti ha solo migliorata e ti riscopro come una persona un pò nuova. E per fortuna che, nonostante tutto, siamo ancora insieme a goderci un altro passo di vita insieme.
    Poi, che dire, con Anna mi sento in sintonia per le mie gravidanze "non calcolate" e arrivate come 2 cicloni. La vita cambia radicalmente, e non è una frase fatta, e se non l'avevi del tutto calcolato, ti travolge. Forse per questo le mamme tendono a straparlarne: perchè sono stravolte;-)
    E come disse un famoso filosofo di Omignano Scalo: buona parmigiana a tutti!

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  8. Di Alba anche tu? Ma che bello :-) Siamo già tu, io, Adriana, Marilde Trinchero...che io sappia. Magari c'è anche qualcun altro, chi lo sa...
    Io, per età, potrei essere la tua mamma, dal momento che ho una figlia di 32 anni. Purtroppo non sono ancora nonna, ma non dispero. Riguardo al soundtrack of my life, è presto detto: De Andrè, Battisti, Baglioni, Bon Dylan, Beatles, Moustaki, Edith Piaf, Mina...
    Ciao, e verrò a farti visita, di tanto in tanto... ;-))

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