A tarda ore, e con qualche bicchiere in corpo (l'ultimo è stato un piccolo sorso di brodo di giuggiole (sí è un digestivo che esiste davvero!!) - mi ritrovo a pensare al dolore. Che ne sanno gli altri, sebbene pensino di conoscerci, del dolore che abbiamo provato, o che proviamo? Se non l'abbiamo mai esternato o raccontato forse rimarrà cosa nostra (nel senso letterale del termine). Merita forse di essere raccontato per sciogliere equivoci e trasformarsi in sentimenti più alti, come tenerezza e malinconia?
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